Per stalking (dall’inglese “to stalk” traducibile come “fare la posta”) si intende una serie di atteggiamenti e azioni di natura persecutoria.
Attraverso queste azioni lo stalker tormenta, in maniera assillante e continuativa, qualcuno (perseguitato o vittima) attraverso atti persecutori, al punto da indurlo in uno stato di agitazione, preoccupazione, paura per se stesso e per le persone a sé più vicine, come la famiglia o gli amici.
I comportamenti di stalking possono essere molteplici: appostamenti, pedinamenti, invio massiccio di lettere, e-mail, messaggi, telefonate, insistenti ricerche di contatto.
Essere vittima di stalking è un’esperienza altamente traumatica.
Quando si è al centro delle attenzioni persecutorie di qualcuno la nostra vita viene stravolta, non possiamo più fare quello che eravamo soliti fare, o comunque non con la stessa libertà.
La vittima è in uno stato di allerta e tensione costante, nel timore di vedersi sbucare di fronte il proprio persecutore da un momento all’altro, o di ricevere telefonate o minacce.
Ciò che viene inequivocabilmente lesa e offesa è la libertà della persona, la vittima non si sente più “padrona” della propria vita.
Non di rado le vittime di stalking sviluppano problemi di depressione, disturbi d’ansia, e disturbo post traumatico da stress.
Inoltre possono essere talmente spaventate da non riuscire più ad andare al lavoro o a instaurare o mantenere legami affettivi, di amicizia ma anche sentimentali.
Se pensi di essere vittima di una qualunque forma di stalking, la prima cosa che puoi fare per difenderti è non sottovalutare il problema.
Se credi che qualcuno ti abbia preso di mira e cominci ad avvertire una sorta di inquietudine, senti che la tua vita è “invasa” dalle attenzioni assillanti e non gradite di qualcuno, temi per la tua incolumità, ecco alcuni suggerimenti su come proteggerti:
- segnala la situazione alle Forze dell’Ordine a te più vicine (Polizia di Stato o Carabinieri);
- mettiti in contatto con le associazioni/centri anti-violenza o anti-stalking presenti nella tua città (telefono rosa, consultorio, ecc.);
- spiega in modo chiaro, fermo e deciso al tuo persecutore/spasimante che non sei interessata/o a lui, non gradisci le sue attenzioni e non vuoi ricevere né mantenere alcun contatto;
- non rispondere più alle sue comunicazioni ed evita di reagire alle sue provocazioni per quanto possano essere pesanti;
- informa quante più persone (amici, famiglia, parenti, vicini, colleghi, compagni di palestra, ecc.) su cosa ti sta capitando e spiega loro come possono esserti di aiuto in caso di necessità (magari chi devono chiamare, o cosa possono fare);
- tieni un diario su cui registrerai, il più fedelmente possibile, tutti i tentativi di contatto da parte del tuo persecutore, ti sarà utile in caso tu decida di denunciarlo;
- evita di fare sempre gli stessi tragitti (modifica i tuoi percorsi e i tuoi orari);
- non parcheggiare, o non passeggiare, in strade buie ed isolate;
- tieni sempre un cellulare a portata di mano con un elenco chiamate rapide attivo.