da Dr.ssa Ilaria Bellavia
Come vivere al tempo del terrorismo?
Quanto vale la vita umana sotto l’incubo del terrorismo estremo? Si riesce a sopravvivere? Si riesce a vivere? Prevarrà l’insicurezza? Si riuscirà mai a tornare alla perduta sicurezza?
Per soddisfare queste cruciali e quotidiane domande è necessario cominciare a chiarirsi le idee. Almeno qualcuna. A questo scopo è utile ribadire che la tragicità, sempre più marcata, dell’attuale terrorismo internazionale richiede almeno una duplice chiave di lettura di fondo.
Da un lato l’approccio macroscopico e oggettivo, incentrato sull’analisi delle strutture politiche, economiche e ideologiche, in questo attuale momento storico che vede un terrore di netta matrice islamica fondamentalista, con le fortissime spinte della radicalizzazione, del jihadismo e dell’IS, per cui viene seriamente minacciata la “sicurezza oggettiva” dell’Occidente.
Dall’altro lato, l’approccio microscopico e soggettivo, incentrato sull’analisi delle strutture culturali, emozionali ed etiche, con il conseguente aspro conflitto fra due “universi mentali”, con l’annesso obbligo di tracciare vari profili (sociale, relazionale, cognitivo, affettivo, personologico e psicopatologico) dell’individuo terrorista (e anche della sua vittima), al fine, soprattutto, di ripristinare per l’Occidente quella “sicurezza soggettiva” oggi messa a dura prova.
da Dr.ssa Ilaria Bellavia
In queste poche righe illustrero’ quelle che sono le strategie piu’ accurate per mantenere in vita una relazione di coppia in modo sano e soddisfacente.
La relazione di coppia rappresenta un punto di approdo nella vita di ogni persona che riveste una importanza cruciale. Perche’ si parla di felicita’ all’interno di una coppia?
Dobbiamo distinguere almeno 2 fasi: una prima fase, quella iniziale, detta anche “luna di miele” che vede i membri della coppia talmente intrisi di amore, passione e seduzione, tale da non permettere ad altri (esterni alla coppia) di poter invadere il proprio guscio o nido fatto di intimita’, continua ricerca di vicinanza, sintonia emotivo-affettiva.
In questa fase tutto sembra decollare alla perfezione, niente vacilla e ognuno dei membri si definisce totalmente appagato.
Alcuni pazienti riferiscono in seduta di sentirsi come “su un altro pianeta”. Condivido con loro questa immagine onirica, ma sfortunatamente, il piu’ delle volte, le cose fanno fatica a mantenersi a quel livello di gratificazione.
Perche’? Come accennato all’inizio dell’articolo, le fasi implicate sono almeno 2.
La seconda, in particolare, risponde a criteri differenti, ovvero ci troviamo di fronte ad un ridimensionamento e ad un ri-adattamento delle dinamiche di coppia.
In seduta molti dicono “non e’ piu’ come all’inizio del nostro rapporto” e non posso non essere d’accordo con loro, in quanto la relazione amorosa per definizione risponde agli stimoli esterni, alla percezione soggettiva che ogni membro della coppia vive nell”hic et nunc’ del vivere quotidiano.
Se tracciamo una linea orizzontale su un foglio bianco e suddividiamo la linea in decadi che rappresentano l’arco della nostra vita e pensiamo alle varie fasi in cui la nostra relazione di coppia si e’ venuta a trovare, vedremo che la linea tracciata non fara’ altro che riprodurre un’ immagine che rimanda ad un tracciato elettromiografico.
Questo di per se’ spiega il perche’ all’interno di una coppia, ad esclusione della fase detta anche “luna di miele”, si vivono continue oscillazioni, sino ad arrivare (talvolta) a vere e proprie rotture.
Perche’ quindi parlare con un professionista del campo?
Perche’ e’ l’unica persona in grado di accompagnarvi, con continue sollecitazioni, verso una comprensione profonda di cio’ che state vivendo in modo risolutivo. Investire in una psicoterapia di coppia risulta essere l’unico strumento utile a far chiarezza dentro di voi e all’interno della vostra vita sentimentale.
da Dr.ssa Ilaria Bellavia
Con mobbing (dall’inglese “to mob” che in senso ampio significa assalire) si intende un insieme di comportamenti prepotenti, arroganti, minacciosi e offensivi messi in atto da qualcuno (mobber) nei confronti di qualcun altro (mobbed, vittima).
Lo scopo di questi comportamenti varia in base al contesto in cui si realizzano, ad esempio sul lavoro piuttosto che in famiglia o altrove. In genere intenzione del mobber è quella di ridurre la vittima in una condizione di isolamento, insicurezza e prostrazione psichica tali da indurla a lasciare volontariamente la situazione.
Il Mobber, che può essere un collega (o più di uno), un superiore ma anche un coniuge, mette quindi in atto tutta una serie di comportamenti che hanno un forte impatto psicologico sulla vittima, e nelle situazioni più gravi possono anche sfociare in violenza fisica.
Il mobbing si configura quindi come un vero e proprio “assalto verso l’altro”, e può prendere origine da svariati motivi: invidie, gelosie, ripicche, riassetti aziendali, alta conflittualità coniugale ecc.
Le conseguenze del mobbing possono essere molto pesanti. La persona “mobbizzata” si trova in una condizione di sofferenza che da un iniziale stato di tensione può evolvere in veri e propri disturbi psicologi e fisici: ansia, depressione, attacchi di panico, disturbo dell’adattamento, disturbo post traumatico da stress, ma anche ulcere, dermatiti, disturbi del sonno.
Il Mobbing sul lavoro/familiare
Il mobbing sul lavoro è una forma di violenza morale o psichica, attuata dal datore di lavoro, o comunque un superiore (mobbing dall’alto), da uno o più colleghi (mobbing orizzontale) o anche da colleghi di grado inferiore (mobbing dal basso) nei confronti di un dipendente/collega, affinché questo chieda il trasferimento o si dimetta.
Il Bossing è una forma particolare di mobbing dall’alto – il cosiddetto mobbing strategico – che si realizza a partire da uno specifico disegno aziendale volto a indurre la vittima alle dimissioni.
Ad esempio, scopo dell’azienda può essere quello di ridurre il personale, o di inserirne di nuovo magari più giovane, o più qualificato o meno costoso.
Rivolgersi a un Psicologo/Psicoterapeuta
L’esperienza di subire, o aver subito, qualunque forma di mobbing è molto dolorosa e pesante.
Se senti che questo “evento” condiziona pesantemente la tua vita, ti senti stressato, nervoso, triste, arrabbiato o sei partner di una vittima di mobbing e ti senti preoccupato, può essere utile rivolgersi ad un Professionista.
Consultando uno Psicologo o uno Psicoterapeuta potrai capire come poter fronteggiare questo disagio, come poter gestire e superare la sofferenza per recuperare fiducia e conquistare una nuova serenità.