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L’uso di sostanze tra i giovani è un fenomeno complesso che coinvolge molteplici dimensioni: psicologiche, sociali e culturali. Negli ultimi decenni, l’età media del primo contatto con droghe e alcol si è abbassata, e la sperimentazione di sostanze è diventata una parte sempre più frequente della crescita adolescenziale. Ma cosa spinge i giovani a cercare rifugio in queste esperienze, e quali dinamiche interiori e sociali ne favoriscono l’uso?

Il Significato Psicologico dell’Uso di Sostanze

Dal punto di vista fenomenologico, l’uso di sostanze tra i giovani può essere visto come un tentativo di esplorare e alterare la propria esperienza esistenziale. La fase adolescenziale è caratterizzata da un profondo senso di incertezza e da un bisogno di definire sé stessi in un mondo in continuo mutamento. L’uso di droghe e alcol può quindi rappresentare una ricerca di significato e di identità.

Alcuni giovani utilizzano le sostanze per regolare le emozioni o alleviare il dolore psicologico. La droga diventa un modo per ridurre l’ansia, la depressione, la solitudine o la pressione sociale. Questo meccanismo di fuga permette di evitare il confronto con emozioni complesse o di nascondere il disagio che deriva dall’incapacità di integrarsi in un gruppo.

Il Contesto Sociale: Riti di Passaggio e Conformità

L’uso di sostanze in ambito giovanile può anche essere visto come un rito di passaggio. Partecipare all’assunzione di droghe o alcol in contesti sociali può rafforzare il senso di appartenenza a un gruppo, fornendo l’illusione di identità e accettazione. Questo comportamento è spesso alimentato dalla pressione sociale, dal desiderio di essere accettati dai pari o dal bisogno di trasgredire le regole imposte dagli adulti.

La trasgressione e la ribellione, componenti fondamentali dell’adolescenza, trovano nella droga un potente simbolo. Rompere i tabù sociali, infrangere le regole e sperimentare il proibito sono forme di esplorazione della propria autonomia e della propria identità emergente.

Il Fascino dell’Alterazione della Coscienza

Uno degli elementi chiave dell’uso di sostanze è il desiderio di alterare la propria percezione della realtà. Per i giovani, sperimentare stati di coscienza alterati può essere visto come un modo per sfuggire alla monotonia o al senso di vuoto che spesso accompagna questa fase della vita. L’assunzione di droghe fornisce esperienze che sembrano amplificare la realtà o portare a una dimensione completamente diversa, unendo sensazioni di potenza, euforia o distacco dai problemi quotidiani.

In termini fenomenologici, l’alterazione della coscienza attraverso le sostanze è vista come un tentativo di sperimentare nuove forme di esistenza, allontanandosi da una percezione di sé troppo vincolata dalle norme sociali o dalle aspettative degli adulti.

La Dipendenza: Quando il Piacere Diventa un Vincolo

Se all’inizio l’uso di sostanze può essere percepito come un mezzo per esplorare nuove esperienze, per molti giovani si trasforma presto in un vincolo. La dipendenza, sia psicologica che fisica, rappresenta la perdita di quella libertà che inizialmente si cercava. I giovani finiscono per essere intrappolati in un ciclo in cui l’uso della sostanza diventa necessario per evitare il malessere piuttosto che per ottenere piacere. Dal punto di vista fenomenologico, la dipendenza può essere vista come una restrizione dell’esperienza esistenziale. La sostanza non apre più nuove possibilità, ma limita l’orizzonte di vita, facendo ruotare l’esistenza del giovane attorno al bisogno compulsivo di ripetere l’esperienza alterata.


Conclusione: L’uso di sostanze tra i giovani è un fenomeno multifattoriale che va compreso nelle sue diverse sfumature. Sebbene sia spesso percepito come una forma di sperimentazione o ribellione, può nascondere fragilità psicologiche profonde. La psicoterapia psicoanalitica può essere un valido strumento per aiutare i giovani a esplorare le radici del loro disagio e trovare modi più sani per affrontare le sfide della crescita.

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