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Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) è una reazione psicologica a esperienze traumatiche che lasciano una traccia profonda nell’individuo, alterando il suo modo di percepire il mondo e se stesso. Il trauma, secondo una visione psicodinamica, non è semplicemente l’evento drammatico vissuto, ma il suo impatto a livello emotivo e inconscio, che può essere riattivato nel tempo. Questo articolo esplorerà il DPTS da una prospettiva psicodinamica, concentrandosi sulle dinamiche interne che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento del disturbo, nonché sul percorso terapeutico verso la guarigione.

Il Trauma e l’Inconscio

Il trauma è un’esperienza che l’individuo non è in grado di elaborare immediatamente perché troppo intensa o devastante. Da una prospettiva psicodinamica, il trauma spesso scavalca le difese psichiche abituali, lasciando un “vuoto” nell’apparato psichico che il soggetto non riesce a integrare. Quando una persona vive un evento traumatico, le sue difese inconsce possono collassare, rendendo impossibile per l’individuo metabolizzare e processare l’evento. Di conseguenza, il trauma viene dissociato o “congelato” nella mente, ripresentandosi in seguito attraverso flashback, incubi o sintomi fisici.

Secondo Freud, l’esperienza traumatica può essere troppo dolorosa da ricordare in modo diretto e viene repressa nell’inconscio, da cui emerge sotto forma di sintomi somatici o emotivi. Questo è il meccanismo alla base del DPTS, in cui la persona continua a rivivere frammenti del trauma senza riuscire a dargli un significato.

Dissociazione e Riattivazione del Trauma

Uno degli elementi chiave del DPTS è il fenomeno della dissociazione, in cui l’individuo si “disconnette” dalle proprie emozioni o dall’evento stesso come meccanismo di difesa. In molti casi, la persona che soffre di DPTS può avere difficoltà a ricordare l’evento traumatico in modo lineare e coerente. Questo avviene perché la mente, per proteggersi dal dolore e dalla sofferenza, separa l’esperienza dalla coscienza, impedendo un’elaborazione completa.

Tuttavia, anche se dissociato, il trauma continua a esercitare una forza invisibile sulla psiche. In momenti successivi, l’individuo può rivivere l’evento traumatico attraverso stimoli che, a livello cosciente, possono sembrare insignificanti ma che, nell’inconscio, richiamano elementi del trauma originario. Questo è ciò che accade nei flashback o negli incubi, dove il passato si sovrappone al presente.

L’Angoscia del Controllo e la Sensazione di Vulnerabilità

Molte persone che soffrono di DPTS lottano con un profondo senso di impotenza e vulnerabilità. L’evento traumatico, infatti, ha distrutto l’illusione di essere al sicuro o di avere il controllo della propria vita. Questo sentimento può essere radicato in esperienze infantili, dove un ambiente instabile o pericoloso non ha fornito la sicurezza necessaria per costruire difese psichiche solide. L’individuo che ha vissuto un trauma può sviluppare una paura costante che l’evento si ripeta, portando a ipervigilanza, ansia cronica e isolamento sociale.

Spesso, il paziente con DPTS si sente alienato da se stesso e dagli altri. Le relazioni interpersonali possono diventare difficili poiché la persona non si sente compresa o teme di essere giudicata per le proprie reazioni emotive. Questo porta spesso a una chiusura relazionale, un ulteriore meccanismo di difesa per evitare di sperimentare nuovamente il dolore.

Il Trauma e l’Attaccamento

La teoria dell’attaccamento suggerisce che la qualità delle prime relazioni con le figure di riferimento influisce sulla capacità dell’individuo di affrontare situazioni traumatiche in età adulta. Le persone con un attaccamento sicuro tendono a gestire meglio lo stress, poiché hanno sviluppato un senso di fiducia nei confronti del mondo e delle proprie capacità di far fronte alle difficoltà. Al contrario, coloro che hanno sperimentato attaccamenti insicuri o traumatici possono essere più vulnerabili allo sviluppo del DPTS, poiché le loro esperienze relazionali passate hanno rafforzato la percezione del mondo come un luogo pericoloso e imprevedibile.

In questo contesto, il DPTS può essere visto non solo come la conseguenza di un singolo evento traumatico, ma come il risultato di una vulnerabilità psichica radicata nelle prime relazioni. Il trauma attuale riattiva, quindi, vecchie ferite che non sono mai state del tutto guarite.

La Guarigione del Trauma in Psicoterapia Psicodinamica

Il trattamento psicodinamico del DPTS si concentra sull’elaborazione e l’integrazione del trauma. Questo implica aiutare il paziente a portare alla coscienza i ricordi frammentati e dissociati, affinché possano essere elaborati in modo più completo. Il terapeuta lavora con il paziente per esplorare le difese che si sono formate attorno al trauma e per costruire un senso di coerenza narrativa, permettendo alla persona di dare un senso all’esperienza traumatica.

Un aspetto centrale della psicoterapia psicodinamica è la relazione terapeutica, che offre uno spazio sicuro in cui il paziente può esplorare i propri vissuti senza timore di giudizio. Attraverso questa relazione, il paziente ha l’opportunità di rielaborare le esperienze di attaccamento precoce e di sperimentare un nuovo modello relazionale, più sicuro e contenitivo.

La terapia mira a ridurre i sintomi del DPTS, come l’iperattivazione emotiva e la dissociazione, aiutando il paziente a sviluppare nuovi modi di gestire le emozioni e a costruire una maggiore resilienza di fronte alle sfide della vita.

Conclusione

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è una condizione complessa che coinvolge la psiche a livelli profondi. Da una prospettiva psicodinamica, il trauma non è solo l’evento in sé, ma l’effetto che ha sulle difese inconsce, sulle relazioni e sulla capacità dell’individuo di elaborare l’esperienza. Comprendere le radici emotive e relazionali del DPTS è fondamentale per aiutare il paziente a riconquistare un senso di sicurezza interiore e a liberarsi dall’impronta del trauma.


Il trauma non è solo qualcosa da “superare”, ma una ferita che richiede comprensione, elaborazione e integrazione. Solo attraverso questo processo di cura e scoperta interiore, il paziente può iniziare a ricostruire una vita libera dal peso del passato.

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