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Il trauma complesso è una condizione psicopatologica che si sviluppa in seguito a esperienze prolungate e ripetute di abuso, trascuratezza o esposizione a situazioni di stress cronico, spesso durante l’infanzia. A differenza del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), che solitamente emerge in risposta a un singolo evento traumatico, il trauma complesso si radica in relazioni interpersonali disfunzionali e nella compromissione dello sviluppo emotivo e cognitivo.

Un elemento centrale nella comprensione e nel trattamento del trauma complesso è la regolazione affettiva, ossia la capacità di modulare le emozioni in modo adattivo. Questo articolo esplorerà l’importanza della regolazione affettiva nel contesto del trauma complesso, con un focus sull’approccio psicodinamico come strumento terapeutico.


Che cos’è la regolazione affettiva?

La regolazione affettiva è il processo mediante il quale gli individui gestiscono l’intensità, la durata e l’espressione delle loro emozioni. Nei soggetti con trauma complesso, questa funzione è spesso compromessa a causa di esperienze precoci di attaccamento disorganizzato o di caregiver che non sono stati in grado di rispondere in modo empatico e coerente ai bisogni emotivi del bambino.

Questa disregolazione può manifestarsi in vari modi:

  • Iperattivazione emotiva, caratterizzata da reazioni intense e difficili da controllare.
  • Ipotensione emotiva, che si traduce in un’apparente mancanza di emozioni o in stati di dissociazione.
  • Oscillazioni emotive, con passaggi improvvisi tra stati di iperattivazione e ipotensione.

Il ruolo della disregolazione affettiva nel trauma complesso

Nei pazienti con trauma complesso, la disregolazione affettiva è un meccanismo centrale che alimenta sintomi quali:

  • Impulsività e comportamenti autodistruttivi.
  • Difficoltà nelle relazioni interpersonali.
  • Stati di vergogna e colpa cronica.
  • Tendenza a rivivere o ad evitare il trauma attraverso flashback, numbing emotivo o dissociazione.

Questi pazienti spesso vivono le emozioni come travolgenti o come minacce, il che li porta a sviluppare strategie di coping disadattive, quali l’uso di sostanze, l’autolesionismo o la repressione emotiva.


L’approccio psicodinamico e la regolazione affettiva

L’approccio psicodinamico si concentra sulla comprensione dei conflitti inconsci e delle relazioni interpersonali che contribuiscono al disagio emotivo del paziente. Nel contesto del trauma complesso, questo approccio offre strumenti per affrontare la disregolazione affettiva attraverso:

  1. La creazione di un ambiente sicuro La relazione terapeutica diventa uno spazio di contenimento emotivo, dove il paziente può iniziare a esplorare le sue emozioni senza sentirsi giudicato o sopraffatto. Questo è cruciale per ristrutturare modelli di attaccamento disfunzionali e per sviluppare una maggiore fiducia.
  2. L’elaborazione dei vissuti traumatici Attraverso l’esplorazione di ricordi, emozioni e fantasie legate al trauma, il terapeuta aiuta il paziente a integrare queste esperienze nella propria narrativa di vita. Questo processo riduce l’intensità emotiva associata ai ricordi traumatici e promuove una maggiore coerenza interna.
  3. Lavoro sul transfert e controtransfert Le dinamiche relazionali che emergono in terapia (transfert) offrono un’opportunità per osservare e regolare le risposte emotive disfunzionali. Il terapeuta, attraverso il controtransfert, può modellare modalità di regolazione affettiva più adattive.
  4. Promozione della mentalizzazione La capacità di comprendere e riflettere sugli stati mentali propri e altrui è spesso compromessa nei pazienti con trauma complesso. L’approccio psicodinamico stimola questa abilità, favorendo una maggiore consapevolezza e controllo sulle proprie emozioni.

Strategie terapeutiche per migliorare la regolazione affettiva

Oltre alla relazione terapeutica, l’approccio psicodinamico integra tecniche mirate per sviluppare la regolazione affettiva:

  • Naming delle emozioni: incoraggiare il paziente a dare un nome ai propri stati emotivi, aumentando la consapevolezza e la capacità di tollerarli.
  • Esplorazione dei meccanismi di difesa: aiutare il paziente a identificare strategie disadattive e a sviluppare modalità più funzionali di gestione emotiva.
  • Riconoscimento dei trigger: lavorare sull’identificazione degli stimoli che attivano la disregolazione affettiva e sull’adozione di risposte alternative.

Conclusioni

La regolazione affettiva è una dimensione fondamentale nel trattamento del trauma complesso. L’approccio psicodinamico, grazie alla sua enfasi sulla relazione terapeutica e sull’esplorazione del mondo interno del paziente, offre strumenti efficaci per ripristinare l’equilibrio emotivo e migliorare la qualità della vita di chi soffre di questa condizione.

In un mondo che spesso cerca soluzioni rapide, l’approccio psicodinamico si distingue per la sua profondità e per la capacità di affrontare le radici profonde del disagio psicologico, aprendo la strada a una guarigione autentica e duratura.

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