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Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma rappresenta una parte fondamentale dell’identità personale. Attraverso il lavoro esprimiamo competenze, valori e aspirazioni, e spesso il nostro ruolo professionale diventa un elemento chiave del modo in cui ci definiamo e veniamo riconosciuti dagli altri.

Il lavoro come costruttore di identità

Da un punto di vista psicoanalitico, l’identità lavorativa si forma in relazione alle esperienze infantili, alle aspettative familiari e sociali, e ai desideri inconsci. Freud, ad esempio, sottolineava come il lavoro fosse una delle due dimensioni fondamentali della vita adulta, insieme all’amore. La scelta professionale può riflettere identificazioni con figure genitoriali, conflitti irrisolti o tentativi di riparazione di esperienze passate.

Quando il lavoro minaccia l’identità

Se da un lato il lavoro può essere fonte di realizzazione, dall’altro può anche diventare un luogo di crisi identitaria. Licenziamenti, precarietà, insoddisfazione professionale o l’incapacità di raggiungere le proprie ambizioni possono generare angoscia e sentimenti di fallimento. In alcuni casi, il lavoro può trasformarsi in un rifugio narcisistico, con il rischio di un’identificazione eccessiva che rende il soggetto vulnerabile ai fallimenti professionali.

Il lavoro nell’epoca della precarietà

Nel contesto attuale, caratterizzato da incertezza e cambiamenti rapidi, il rapporto tra identità e lavoro diventa ancora più complesso. La flessibilità richiesta dal mercato può entrare in conflitto con il bisogno di stabilità identitaria. Molti giovani faticano a costruire un senso di sé professionale stabile, oscillando tra esperienze diverse senza una chiara direzione.

Verso una nuova concezione dell’identità lavorativa

Per affrontare le sfide contemporanee, può essere utile sviluppare una concezione dell’identità lavorativa più fluida e adattabile. Accettare la trasformazione come parte integrante del percorso professionale può ridurre l’angoscia e favorire un rapporto più sano con il lavoro. Inoltre, un lavoro su di sé in chiave psicoanalitica può aiutare a comprendere le motivazioni profonde che guidano le scelte professionali, permettendo di trovare un equilibrio tra desideri interni e richieste esterne.

Conclusioni

L’identità e il lavoro sono profondamente intrecciati, e il modo in cui viviamo la nostra esperienza professionale può avere effetti significativi sul benessere psicologico. Un approccio riflessivo e consapevole al proprio percorso lavorativo può aiutare a costruire un senso di sé più autentico e resiliente.

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