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LE BASI

Cos'è il trauma?

Punti chiave

L'asse intestino-cervello è un complesso sistema di comunicazione bidirezionale che influenza sia la funzione gastrointestinale che quella cerebrale.
Una storia di traumi storici, sistemici e individuali può avere un impatto significativo sui marcatori di salute, sulle abitudini alimentari, sul bioma intestinale e sul cervello.
Gli studi sulla salute mentale e la nutrizione suggeriscono nuove strategie promettenti che possono aiutare in caso di trauma, depressione, IBS e disturbi alimentari.

L’impatto del trauma sul corpo, la mente e lo spirito è ormai assodato, ma la connessione tra trauma, nutrizione e salute mentale ha solo recentemente iniziato ad essere esplorata. Il cervello e l’intestino condividono una forte connessione grazie all’asse cervello-intestino, il che significa che un’interruzione in una delle due estremità può avere un impatto sull’altra. Ma questo significa anche che la nutrizione può essere un potente strumento nel trattamento della salute mentale.

Trauma e avversità di qualsiasi tipo possono sconvolgere la biologia ed esacerbare un rapporto malsano con il cibo, portando a una cattiva salute nutrizionale.... La nutrizione connessa con il trauma riconosce il ruolo che l'avversità gioca nella vita di una persona, riconosce i sintomi del trauma e promuove la resilienza... ovvero che le abitudini alimentari malsane, le malattie croniche e i cattivi risultati di salute possono essere il risultato di esperienze avverse e non di scelte individuali.

L’asse intestino-cervello

La rete di comunicazione tra l’intestino e il cervello è conosciuta come l’asse intestino-cervello o il sistema nervoso enterico. I neuroni si trovano sia nel cervello che nell’intestino, e la ricerca ci dice che esiste una connessione bidirezionale tra i due organi attraverso il sistema nervoso. Questo complesso sistema di comunicazione probabilmente influenza non solo la funzione gastrointestinale, ma anche funzioni cognitive superiori come l’intuizione e la motivazione.

Anche i neurotrasmettitori sono presenti nell’asse intestino-cervello, quindi i sentimenti di felicità o ansia potrebbero essere innescati dall’intestino medesimo. Questo tipo di connessione è già ben noto attraverso esperienze comuni come le “farfalle” nello stomaco o la sensazione di nausea durante i periodi di stress.

La connessione tra trauma e disturbi alimentari

La ricerca ci dice che l’impatto del trauma sulle sane abitudini alimentari può, in alcuni casi, portare allo sviluppo di disturbi alimentari. Le persone che sperimentano esperienze di vita traumatiche o avverse, per esempio, sono a più alto rischio di disturbo da abbuffate.

Poiché il microbiota intestinale ha un ruolo cruciale per quanto riguarda il sistema immunitario, il funzionamento metabolico e la regolazione del peso, l’asse intestino-cervello può essere utile come strumento nel trattamento dei disturbi alimentari. Non solo il supporto nutrizionale è imperativo per chi soffre di anoressia nervosa e per creare un’alimentazione strutturata , ma nache per quelli con bulimia nervosa e binge eating disorder.

Quando l’asse intestino-cervello va male

Quando si tratta del nostro bisogno fondamentale di nutrimento, il trauma può interferire con una sana alimentazione. Le esperienze traumatiche possono avere impatti su esperienze e comportamenti legati al cibo, tra cui:

Mangiare senza routine.
Fare scorta di cibo.
Perdere il controllo sul cibo.
Limitare o controllare il cibo.
Consumare diete ricche di grassi, zuccheri e/o sale.
Esperienze di vergogna del corpo.
Fare affidamento su cibi di facile accesso.
Sperimentare la scarsità di cibo.
Basare le decisioni sul cibo sui bisogni a breve termine.
Provare vergogna utilizzando l'assistenza alimentare.
Difficoltà nel pianificare e preventivare il cibo.

Mentre la connessione intestino-cervello significa che una corretta alimentazione può portare a miglioramenti sostanziali della salute mentale e fisica, i disturbi di entrambi i lati dell’asse possono contribuire all’insorgere di ulteriori problemi. Per esempio, può anche portare a disturbi alimentari e ansia: Entrambi producono squilibri fisiologici che alterano la quantità e la composizione del microbiota intestinale.

Un altro modo in cui vediamo questo disturbo è nell’alta correlazione tra ansia e sindrome dell’intestino irritabile (IBS). In alcuni studi, i partecipanti con livelli di ansia hanno mostrato una minore ricchezza microbica. Più del 50 per cento dei pazienti IBS hanno depressione o ansia in comorbilità, e si pensa che i disturbi del microbiota come quelli visti nei pazienti IBS possono contribuire a questi sintomi.

"Lascia che il cibo sia la tua medicina, la tua medicina sarà il tuo cibo". -Hippocrates

Il cibo non è solo buono per nutrire; si scopre che può anche aiutare il corpo e la mente a guarire dopo un trauma. La nutrizione collegata ai traumi è un’area emergente della psicologia e della medicina. Attingendo a ciò che sappiamo sull’impatto che il bioma intestinale può avere sul cervello, potrebbe essere possibile utilizzare la nutrizione come parte della terapia per il trattamento del trauma, delle malattie legate al trauma e della depressione.

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