LE BASI
Cos'è il disturbo ossessivo-compulsivo?
Trovare un terapeuta per curare l'OCD
Punti chiave
Ci sono molti miti e idee sbagliate sul disturbo ossessivo-compulsivo (OCD).
Il disturbo ossessivo compulsivo comporta pensieri intrusivi e angoscianti e abitudini ripetitive e ritualistiche che tentano di risolvere l'ansia associata a quei pensieri.
Alcune idee sbagliate sul disturbo ossessivo compulsivo sono, ad esempio, che il disturbo è sinonimo di perfezionismo. Generalmente tutti coloro che presentatno un quadro ODC sono estremamente ordinati e/o hanno paura di essere in qualche modo contaminati.
Ci sono pochi disturbi psicologici che sembrano essere così fraintesi come l’OCD, o Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Per molte persone, si è fatto strada nel gergo quotidiano, spesso usato per descrivere semplici tendenze perfezionistiche o un tipo di personalità, per così dire, pignola. Il disturbo ossessivo compulsivo può essere debilitante per la persona che ne soffre.
Quindi, che cos’è l’OCD, in realtà? Riconosciuto dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, comporta una lotta con pensieri intrusivi e angoscianti – queste sono le ossessioni – e anche abitudini ripetitive e ritualistiche che tentano di risolvere l’ansia di quei pensieri. Questi modelli rituali di comportamento sono, a ppunto, le compulsioni. Questi cicli viziosi di pensieri e comportamenti causano disagio intenso e significativa interruzione della vita quotidiana. Per fortuna ci sono diverse opzioni di trattamento efficaci.
Per una maggiore chiarezza sulle grandi differenze tra il modo in cui la nostra cultura usa la parola “OCD” e ciò che il disturbo psicologico stesso è veramente, continuate a leggere.
Mito numero 1: OCD significa che sei un perfezionista.
No. Nel nostro lessico, “OCD” può sembrare sinonimo di “anale”, ma questa è una percezione errata che spesso non ha basi nella realtà. Le persone con OCD possono sentirsi fuori controllo, perse nel ciclo di ossessioni e compulsioni, e possono sentire come se la perfezione non si trovasse da nessuna parte. Non si tratta di volere le cose esattamente giuste. Si tratta di una lotta continua per calmare i pensieri pruriginosi che continuano a intromettersi.
Mito numero 2: OCD significa che sei estremamente ordinato o hai paura dei germi (contaminazione)
Anche no. Anche se alcuni individui con disturbo ossessivo-compulsivo possono avere ossessioni specifiche che coinvolgono le paure di contaminazione, e compulsioni che hanno a che fare con il lavaggio delle mani, molti non lo fanno. I pensieri ossessivi possono riguardare qualsiasi cosa di angosciante , e le paure di contaminazione – anche se in crescita dopo il COVID – sono solo un sottotipo. E molte persone che accumulano oggetti fino al punto di creare condizioni di vita non sicure, in realtà soffrono di una sintomatologia ossessivo-compulsiva. (Il Disturbo da Accaparramento è strettamente correlato).
Mito numero 3: OCD è solo un tipo di personalità.
Non lo è. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è un vero e proprio disturbo psicologico che può causare immensi turbamenti e sfide, e persone di molte personalità diverse possono soffrirne. Contribuire alla confusione è che c’è anche un disturbo di personalità che porta il nome di Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, ma queste persone potrebbero non avere affatto ossessioni o compulsioni, in taluni casi.
Mito numero 4: Le persone con OCD hanno solo bisogno di rilassarsi.
Di nuovo, no. Una persona con OCD sta sicuramente lottando con l’ansia, ma deriva dalla continua intrusione di cicli di pensiero ossessivi e sconvolgenti, e modelli di abitudini che sentono che possono prendere il controllo della loro vita. Le persone con OCD spesso si sentono come se il loro cervello fosse il loro peggior nemico. Dire a una persona con OCD di rilassarsi è utile quanto dire a una persona depressa di “essere semplicemente felice”.
Mito numero 5: OCD è solo il tuo modo di essere, e non puoi essere aiutato.
Per fortuna, questo è sbagliato come gli altri. Quando si tratta di Disturbo Ossessivo-Compulsivo, anche nei casi più gravi, ci sono molte ragioni per sperare. Particolari tipi di terapia come l’ERP (Exposure and Response Prevention) hanno mostrato livelli molto promettenti di efficacia, come anche le terapie psicodinamiche raggiungono buoni livelli di efficacia.